Ma rimangono le difficoltà con la chiesa ortodossa
LEOPOLI (UCRAINA) - Un viaggio apostolico all'insegna della riconciliazione quello del Papa in Ucraina. Se ieri Giovanni Paolo II aveva invitato alla comunione fraterna cattolici e ortodossi, oggi durante una messa attorniato da più di 500.000 fedeli ha invitato polacchi e ucraini a dimenticare gli screzi del passato.
PRENDERE LE DISTANZE DAL PASSATO - Celebrando secondo il rito latino a Leopoli, Giovanni Paolo II ha fatto cenno alle ferite della storia e alle contrapposizioni tra i due popoli. «È giunto il momento - ha detto Papa Wojtyla - di prendere le distanze da un passato doloroso. I cristiani delle due nazionalità devono camminare insieme in nome di un solo Cristo verso l'unico Padre».
«Che la purificazione della memoria storica - ha aggiunto - ci inciti ad andare verso ciò che ci unisce.. per costruire insieme un futuro di rispetto reciproco, di cooperazione fraterna e di vera solidarietà».
NUOVA FASE DEL VIAGGIO APOSTOLICO - Con l’arrivo a Leopoli per Wojtyla, si è aperta una nuova fase del viaggio apostolico in Ucraina. Sicuramente meno difficile di quella che si è appena conclusa a Kiev, caratterizzata da una atmosfera fredda e poco familiare. Percorrere le vie di Leopoli, visitare le sue chiese per il Papa rappresenta una sorta di «amarcord» nei luoghi in cui ha iniziato la sua missione di vescovo a Cracovia.
A Leopoli, collocata geograficamente al confine polacco, infatti, è strettamente legato. L’arcivescovo della città, Eugenio Baziak è stato colui che lo ha ordinato vescovo e al quale è rimasto vicino fino alla sua morte.
Sempre a Leopoli ha conosciuto il cardinale Marian Jaworski (già segretario di Baziak), attuale arcivescovo dei latini, suo grandissimo amico.
IL DIFFICILE DIALOGO CON GLI ORTODOSSI - Nel cuore del Papa rimane ancora aperta la ferita del mancato dialogo con gli ortodossi della chiesa ucraina di Vladimir, il metropolita di Kiev, che nei giorni scorsi si era rifiutato di incontrare Wojtyla, preferendo lasciare la città.
Per sciogliere il ghiaccio non è escluso che il Papa possa donare al vescovo ortodosso di Leopoli, Agostino, una chiesa, visto che ancora ne è sprovvisto.
Navarro Valls, il portavoce pontificio, ha riferito che tempo fa il pontefice, nel corso di una conversazione si disse pronto ad aiutare gli ortodossi a costruire edifici di culto qualora fosse venuto a conoscenza di una loro difficoltà.
Sarebbe un gesto nobile che potrebbe, forse, aiutarlo a migliorare i difficili rapporti con il mondo ortodosso russo.