Appello del Patriarca Alessio II per l'unità tra paesi slavi
LEOPOLI - Oltre un milione di fedeli hanno partecipato questa mattina all'ippodromo di Leopoli alla messa per la beatificazione di 28 martiri della chiesa greco-cattolica, tutti tranne uno uccisi in Ucraina durante la dittatura di Stalin. Il Papa, molto stanco dopo quattro giorni di viaggio, ha solo presieduto il rito, celebrato dal cardinale Lubomyr Husar e dagli altri vescovi ucraini della chiesa greco-cattolica.
LA FOLLA - Per un rito religioso, mai una folla così grande si era radunata in Ucraina nè in nessun altro paese dell'ex Urss. Ai martiri, trucidati dal regime comunista per non aver accettato di abbandonare la loro Chiesa, «va - ha detto Papa Wojtyla - la nostra ammirazione e la nostra gratitudine: come un'icona del Vangelo delle Beatitudini, vissuto sino allo spargimento del sangue, essi costituiscono un segno di speranza per i tempi nostri e per quelli che verranno».
Durante il rito il Pontefice ha voluto ricordare anche quanti furono perseguitati e uccisi a causa di Cristo, essendo membri di altre Confessioni. «Il loro comune martirio - ha sottolineato - è un forte appello alla riconciliazione e all'unità».
Il presidente dell'Ucraina, Leonid Kuchma, si è complimentato con Giovanni Paolo II «per il successo religioso e sociale del viaggio».
IL PERDONO - Oggi è anche stato compiuto un passo storico dagli uniati che, percorrendo la via della riconciliazione indicata dal Papa nei giorni scorsi, chiedono e offrono perdono a ortodossi e polacchi. A pronunciare il mea culpa durante la messa di beatificazione, è stato il cardinale ucraino Lubomyr Husar. «A nome della Chiesa greco-cattolica ucraina desidero chiedere perdono al Signore e anche a coloro ai quali noi, figli e figlie di questa Chiesa abbiamo fatto del male. Affinché non pesi su di noi l’orribile passato e non avveleni la nostra vita, a nostra volta di tutto cuore perdoniamo coloro che in qualsiasi modo ci hanno fatto del male». Parole forti che sembrano rivolte soprattutto agli ortodossi di Mosca in un momento in cui il dialogo tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa sembra prossimo a segnare una battuta d’arresto.
Intanto, il Patriarca di tutte le Russie Alessio II, che ha più volte criticato duramente la visita del papa in Ucraina, rivolgerà oggi, insieme al presidente bielorusso Alexandr Lukashenko, un appello all'unità fra la Russia, l'Ucraina e la Bielorussia.