Crocifisso in aula: insegnante censurata

IL NUOVO
(31 OTTOBRE 2001, ORE 19.35)

di Pierluigi Castagneto

Crocifisso in aula: insegnante censurata

Aveva tolto il crocifisso dal muro come gesto di solidarietà per un nuovo alunno di origine musulmana. Riceverà una sanzione disciplinare.
LA SPEZIA – Ora quel crocifisso è tornato sulla parete, ma il suo spostamento ha causato una bagarre di dimensioni inaspettate. E stata infatti una giornata di fuoco quella di ieri alla scuola media Fontana alla Spezia da cui dipende la sede staccata "Cattaneo" di Melara, dove l’altro ieri l’insegnante di lettere aveva staccato il crocifisso dall’aula.
Telefonate a ripetizione, una richiesta continua di chiarimenti, notizie e interviste che ha letteralmente mandato in tilt la segreteria. Ricercatissima la preside, professoressa Gabriella Tartarini, fuori sede per un convegno, alla ribalta delle cronache perché una dei suoi docenti per fare un gesto di accoglienza nei confronti di un bimbo nomade di religione islamica, aveva pensato di togliere dall’aula il simbolo più rappresentativo della cristianità.
La conferenza stampa ha permesso alla dirigente scolastica di fare il punto della situazione. All’incontro non ha preso parte l’insegnante di lettere dalla classe in questione soprattutto per non alimentare polemiche e per non coinvolgere ulteriormente il docente che a detta della preside ha compiuto il gesto in totale buona fede.
Anche se le verrà contestato per iscritto il suo modo di agire, giudicato inaccettabile. Il dirigente ha aggiunto che la professoressa è una cattolica praticante, molto provata da questa vicenda, tanto che si è anche recata dal suo parroco per sfogarsi e farsi consigliare. "Mi ha anche confidato –ha precisato la professoressa Tartarini- di aver tolto il crocifisso in altre occasioni dalle aule per insegnare ai ragazzi la cultura della tolleranza, è non era mai accaduto nulla".
Molto delusi il vicepreside e altri docenti della scuola per il comportamento dei genitori che invece di comunicare all’interno le eventuali critiche, sono andati a renderle pubbliche. "Forse –dicono- il dialogo instaurato in questi anni non è stato recepito". Sia il provveditore agli studi di La Spezia, Roberto Bacchioni, che il vescovo diocesano Bassano Staffieri, hanno smorzato i toni, precisando che tanto clamore non fa bene all’educazione degli alunni.




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