La protesta di Una Voce Verona: Chiediamo la Messa col rito romano antico anche a Natale

IL TEMPO
12 dicembre 2001

La protesta di Una Voce Verona: Chiediamo la Messa col rito romano antico anche a Natale

di Stefania Mordeglia

"È dal ’94 che chiediamo al Vescovo di Verona, monsignor Flavio Roberto Carraro, di poter celebrare la Santa Messa in rito romano antico anche nei giorni feriali e a Natale, Pasqua e Pentecoste, le tre celebrazioni principali della Cristianità. Ma la nostra richiesta è sempre stata respinta. Al momento a Verona la Messa con questo rito viene celebrata solo la domenica alle 11 nella chiesa di Santa Toscana. Per questo motivo abbiamo deciso di passare all’azione con una serie di iniziative per far sentire più forte la nostra voce". Portavoce della protesta che da qualche tempo anima Verona è il professor Maurilio Cavedini, presidente di Una Voce per Verona, associazione che ha come finalità la difesa della liturgia antica. L’associazione, nata alla fine degli anni Sessanta, esiste in molte altre città, anche all’estero. Una Voce Verona fa parte del coordinamento di Una Voce delle Venezie.

Quali sono i principali elementi che caratterizzano la Messa secondo il rito antico?
"Innanzitutto si usa il Messale romano del 1962. Poi cambiano le formule, le preghiere in senso protestantizzante. Mentre nel rito moderno il sacerdote è rivolto verso l’assemblea, in quello antico guarda l’altare. Inoltre la Comunione si riceve soltanto sulla lingua, inginocchiati".

Da che cosa deriva l’ostilità nei vostri confronti?
"All’interno della Curia c’è una fazione progressista contraria al rito antico. Purtroppo anche in altre città ci sono restrizioni. A Vittorio Veneto o a Treviso, ad esempio, la Messa con questo rito viene concessa solo una volta al mese. Eppure eminenti cardinali, fra cui il prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, Ratzinger, o il Papa stesso hanno più volte invitato a prendere come modelli i messali preconciliari".

Quanti sono gli associati di Una Voce Verona?
"Una settantina, ma i fedeli sono oltre 200".

In che modo avete deciso di far sentire la vostra voce?
"A partire da ottobre, la sera del primo venerdì del mese recitiamo il Santo Rosario davanti alla Curia di Verona. È molto increscioso ciò che è accaduto durante il Rosario di novembre: una sacerdote ha cercato di passare con l’automobile in mezzo al gruppo per entrare nella Curia, apostrofandoci con termini poco consoni al suo ruolo. Nel periodo prenatalizio organizzeremo inoltre un presidio permanente davanti alla Curia. Cartelli sorretti da nostri associati spiegheranno lo scopo della protesta".

(Stefania Mordeglia)




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