"Si tratta di due papi vissuti in contesti storici così diversi, ma legati, al di là delle apparenze, da non poche somiglianze, sul piano umano e spirituale", ha aggiunto Wojtyla.
Gli uomini che hanno espresso i due volti antitetici della chiesa degli ultimi due secoli - quello temporale e centralista e quello spirituale ed ecumenico - sono da oggi beati. E con loro anche l'arcivescovo di Genova monsignor Tommaso Reggio, il sacerdote francese Giuseppe Chaminade e il monaco benedettino irlandese Columba Marmion, dalle cui immagini sono stati fatti cadere i drappi dopo che il Papa aveva pronunciato la formula "facultatem facimus.
.. ut beatorum nomine in posterum appellentur" (diamo facoltà che d'ora in poi siano chiamati beati".
La cerimonia della discordia - l'accostamento dei due pontefici è stato molto criticato sia dai laici sia da alcuni cattolici - si è svolta in una Piazza San Pietro meno affollata del previsto. Le centomila persone attese non si sono viste. E prima dell'inizio della messa non sono mancati momenti di tensione per qualche problema organizzativo. Numerosi possessori di biglietti rossi (quelli che davano diritto ad accedere alla zona della piazza con le sedie) sono stati costretti a ripiegare per i posti in piedi. Un "incidente" che è stato spiegato dagli addetti come un errore di calcolo: "Sono stati stampati più biglietti rossi di quante siano le sedie".