Assisi, religioni riunite per la scommessa della pace

REPUBBLICA
(23 gennaio 2002)

di Marco Politi

Il grande incontro voluto dal Papa. Ci sarà anche la Chiesa russa

Assisi, religioni riunite per la scommessa della pace

CITTA' DEL VATICANO - Sette vagoni per raggiungere Dio. E' il pellegrinaggio più singolare dai tempi della marcia di Mosè verso il Monte Sinai. Sette vagoni, carichi di patriarchi, rabbini, pastori, ulema, sacerdoti e "uomini santi" di dodici religioni del mondo, partiranno domani insieme al vecchio papa Wojtyla. Diretti ad Assisi per implorare da Dio il dono della pace in un pianeta straziato da guerre e terrorismo e promettere dinanzi al mondo di non usare mai più il nome dell'Altissimo per compiere e giustificare violenze.

Avverrà quello che non è mai accaduto. Credenti di molte religioni immersi in preghiera tra le mura del convento francescano, vicini al Papa e ai leader cristiani seppure ognuno nel proprio spazio per evitare confusioni dottrinali. E poi tutti insieme nella Piazza Inferiore a lanciare un messaggio solenne di ripulsa della violenza. E' un semplice Intercity, senza nemmeno un vagone ristoro, il "treno della preghiera" che giovedì mattina lascerà la Stazione Vaticana con una sola tappa alla Stazione Trastevere di Roma per fare salire le delegazioni delle diverse fedi. Viaggerà ad una velocità media di centoventi chilometri l'ora e non si fermerà in nessuna cittadina laziale o umbra, ma certo rallenterà in alcune località perché i fedeli possano vedere dietro il vetro leggermente schermato la figura benedicente del pontefice. Karol Wojtyla siederà nella carrozza di mezzo, al posto 071 con altri diciotto vescovi e cardinali, e venti "laici" fra cui il ministro Lunardi e il presidente delle Fs Cimoli nella veste di padroni di casa.

Il pontefice ha voluto che il pellegrinaggio fosse assolutamente religioso e perciò nessun leader politico lo accompagnerà. Il premier Berlusconi lo saluterà alla stazione di Santa Maria degli Angeli in mattinata, mentre il presidente Ciampi lo incontrerà nel convento francescano nel pomeriggio. Il pellegrinaggio di Wojtyla e dei leader religiosi mondiali (all'ultimo momento si sono uniti anche i Confuciani) sta facendo fiorire iniziative di preghiera e di dialogo un po' ovunque.

A Gerusalemme è in corso un'assemblea dei vescovi di Terrasanta insieme ai presidenti delle conferenze episcopali cattoliche di Europa, Stati Uniti e Canada con la partecipazione di esponenti ebraici e palestinesi. A Roma, Firenze e Sotto il Monte si terranno in giornata veglie di preghiera così come ad Assisi, dove un migliaio di giovani darà vita ad una fiaccolata. Nella diocesi di BolzanoBressanone suoneranno stasera alle 19 tutte le campane per tre minuti per invitare tutti i fedeli ad una preghiera. A Bologna il cardinale Biffi celebrerà giovedì vespri solenni insieme ad esponenti ortodossi. Il patriarca ortodosso russo, Alessio II, ha inviato all'ultimo momento un suo inviato speciale, il metropolita Pitirim, vicario patriarcale di Mosca cioè numero due della diocesi moscovita. E' un segno di particolare attenzione che in Vaticano hanno accolto con grande soddisfazione.

Imponenti sono le misure di sicurezza. Un elicottero seguirà il "convoglio santo" per tutto il percorso. Alla questura di Perugia sono mobilitati da settimane. Gli angeli custodi che veglieranno sul pontefice e i suoi compagni di viaggio sono alcune centinaia di agenti, carabinieri, finanzieri, forestali, vigili urbani e uomini della polizia provinciale. Più che all'ordine pubblico si bada a "coprire" in posizioni elevate i punti più delicati del percorso che il pontefice farà ad Assisi quando dopo la grande cerimonia si recherà dal convento francescano al monastero delle Clarisse e al monastero di Santa Maria degli Angeli.

Nota consolante (sebbene i monsignori vaticani tengano spasmodicamente le dita incrociate) è che alle autorità di polizia "non è pervenuto nessun sentore di minacce". Oggi pomeriggio in Vaticano il pellegrinaggio verrà preparato con un incontro dei diversi esponenti religiosi. Si discute dei problemi prima di pregare. Dopo è la speranza del Papa le religioni dovrebbe anche agire insieme per la pace e la giustizia nel mondo.

(Marco Politi)




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