Mezzi. Vi si
provvede poi con i mezzi più proprii e conducenti a tal fine
quali sono, oltre la raccomandata frequenza particolare dei
Sacramenti, l'esercizio ancora quotidiano che particolarmente vi
si professa, di meditazione e lettura spirituale, quale tanto
più fruttuoso ci si rende quanto più scelti e adattati verranno
i libri suggeriti dalle cognizioni particolari che nell'A[micizia]
C[ristiana] si acquistano.
Aggiungasi l'incoraggiamento grande
che giusta l'avviso di S. Francesco di Sales e S. Teresa ci
procura l'istessa amicizia spirituale tra di noi contratta, e il
così efficace vicendevole buon esempio, senza parlare poi
dell'efficacia della vera e tenera divozione così propria degli
Amici Cristiani verso il Sacro Cuor di Gesù, simbolo e pegno del
suo amore immenso verso di noi, e unica sorgente d'ogni grazia e
virtù; come pure della devozione verso Maria Santissima, S.
Giuseppe e Santa Teresa, nostri speciali protettori, senza
parlare ancora delle altre grazie speciali che per la nostra
santificazione si acquistano, annesse alla pratica soda delle
opere di misericordia spirituale che sogliono praticarsi nell'A[micizia]
C[ristiana], grazie particolarmente fondate su quelle
consolanti parole della S. Scrittura che dovrebbonsi tenere
sempre a caratteri d'oro impresse nei luoghi delle nostre
adunanze: «Qui ad iustitiam erudiunt multos fulgebunt tamquam
stellae in perpetuas aeternitates» (Dan. 12), ed altrove: «Qui
converti fecerit peccatorem ab errore viae suae salvabit animam
eius a morte, et operiet multitudinem peccatorum» (Iac. cap.
ult.).
Tanto più poi se s'aggiungono
ancora ogni anno i SS. Esercizi spirituali; e di più alcuni
giorni di solitudine tranquilla per pensare al modo d'animarsi
maggiormente nel servizio di Dio, e meglio giovare e contribuire
alla salute altrui, siccome vien consigliato ancora nei nostri
stabilimenti.
Formazione spirituale degli
Amici Cristiani. - Chi non vede come tutti questi mezzi
efficacissimi sono per portarci viemmaggiormente alla pratica
della più soda e vera virtù, e renderci tali quali ci desidera
la nostra A[micizia] C[ristiana], cioè che
ognun di noi possa dire con sincerità a se stesso: veramente io
non riconosco in me desiderio alcuno più forte, o almeno
ugualmente forte, di quello di far regnare Gesù Cristo nel mio
cuore e nei cuori di tutti gli uomini del mondo, tanto meglio poi
se uno giungesse a poter dire ancora di essere in lui questo
desiderio divenuto così forte, da esserne diventato la sua
passione predominante, onde fosse costretto a esclamare col
grande zelatore delle anime nostre: «Ignem veni mittere in
terram, et quid volo nisi ut accendatur?».
Tali sono dunque i soggetti che
cerca la nostra A[micizia] C[ristiana] di
formare e perfezionare sempre più coi mezzi sopra mentovati
appunto per meglio riuscire nell'altro suo scopo principale
summentovato, di cercar cioè di far regnare Gesù Cristo nel
cuore ancora degli uomini di tutto il mondo, poiché se uno non
ama Dio ben ardentemente, come potrà essere portato a cercare
tutti i mezzi più proprii a dilatare la sua gloria, e farlo
amare anche da tutti? Come comprenderà l'importanza dell'oggetto
che gli si propone, ed egli abbraccia? Come vorrà consacrarvi
tutti i suoi pensieri, tutte le sue azioni, tutti i suoi momenti
liberi, tutto se stesso, se egli non è fedele alle leggi del
santo amor di Dio che dee infiammarlo?
Spirito Apostolico degli Amici Cristiani. Che se egli è fedele, allora sì che si sentirà portato da se stesso (com'è suggerito nell'Analisi de' sentimenti d'un amico cristiano quale si desidera) a percorrere, dico, con occhio avido ed attento tutta la superficie abitata della terra con desiderio di sommetterla tutta a Gesù Cristo se fosse possibile, anche a prezzo di mille vite, e vedendola così coperta d'errori e di vizi così radicati in tutte le nazioni conosciute, e osservandovi inoltre l'indolenza così letargica in cui giace la maggior parte degli uomini su tutto ciò che riguarda Dio, i lor doveri, l'eternità, ne diverrà sommamente sensibile, e ne gemerà di dolore, lungi però dallo scoraggirsi cercherà per supplire alla propria debolezza dei soccorsi da tutte le parti, e convinto dall'esperienza non esservi in questo genere soccorsi più efficaci che quelli che nascono dalla cooperazione de' sinceri amici di Dio, e dall'uso de' libri buoni che contengono la spiegazione o l'applicazione di sua santa parola, tenterà allora d'unirsi sempre più inviolabilmente ai primi perché l'aiutino a dare a' secondi quel sistematico impulso il quale moltiplicatosi poco a poco in tutte le parti della terra, dovunque cioè si pensa e si legge, faccia conoscere e sentire a tutti gli uomini docili alla grazia di Dio, che il lor più indispensabile dovere, e principale interesse più essenziale del loro vero bene, esigono l'abbracciar la vera fede Cattolica Apostolica Romana, l'osservar la legge santa di Dio e della Chiesa, abbracciar tutti i mezzi per avanzarsi nella pratica delle vere e sode virtù, particolarmente della Fede, Speranza, Carità, che è appunto come dissi il secondo scopo principale dell'A[micizia] C[ristiana] di cui è d'uopo ora svilupparne maggiormente i mezzi particolari ch'ella propone e indicarne ancora l'estensione a cui aspira.
Doveri degli Amici Cristiani:
conoscere i libri buoni e mettersi in relazione con le persone
dabbene. Ognun vede che per ottenere un tale intento
conveniva conoscer i libri buoni, e averne un fondo, conoscere
persone dabbene per legare con esse, e servirsene opportunamente,
e finalmente aver regole di direzione per la circolazione de'
libri, per facilitare e render più utile che si poteva
l'esecuzione di tale impresa. E per tutto questo appunto non
potea suggerirci la nostra A[micizia] C[ristiana]
mezzi più opportuni ed efficaci, siccome vedremo.
Convien dunque primieramente
conoscere i libri buoni, e per questo ci mette in mano alcuni
Cataloghi opportunissimi: il Catalogo generale assai vasto, che
costò non pochi stenti a chi lo compose, disposto in ordine
d'alfabeto per trovar più facilmente i nomi degli autori; un
altro Catalogo vi è in otto classi diviso secondo i diversi
principali bisogni, e le diverse particolari disposizioni de'
lettori a' quali voglionsi suggerire od imprestare con frutto dei
libri; vi è ancora un Catalogo più breve detto de' fortissimi,
e un'altro degli squisiti, ossia de' libri scritti con maggior
gusto in materia di controversia e di pietà, per così averli
più facilmente e più presto sotto l'occhio in un bisogno. Ma
siccome non basta tal volta saper il solo frontispizio del libro
per suggerirlo efficacemente, ma d'uopo è ancora lodarlo, e
darne qualche idea per farne venir voglia, per questo uopo era
averne qualche notizia più distinta di ciò che trattasi in tal
libro, e del modo con cui trattasi, perciò la nostra A[micizia]
C[ristiana] c'introduce in una Biblioteca
sufficientemente fornita di libri che inamovibili si chiamano,
perché tai libri mai non si possono imprestare che in casi rari
ai soli A[mici] C[ristiani] e per brevissimo
tempo. Biblioteca ella è questa in più classi divisa, di
polemici cioè, ascetici, istorici, poetici, e filosofici, e
questo affinché possano i libri di tal categoria desiderati
affacciarsi in un tratto all'occhio, e presentarsi alla mano di
chi li vuole sul luogo esaminare, e consultare, e scegliere tra
li esistenti i migliori ancora, per più opportunamente proporli.
Con questi soli due mezzi dei
Catalogi cioè sopramenzionati, e della Biblioteca inamovibile,
chi non vede con quanta facilità può uno suggerire libri ad
ogni ceto di persone e per ogni bisogno opportuni, p. e. Dame,
Secolari d'ogni qualità e grado, e fornir ancora ad
Ecclesiastici una sufficiente nota di libri eccellenti che forse
non sarebber altrimenti mai conosciuti non che letti, onde
ciascuno formar si possa una piccola, scelta, ed adatta Libreria,
escludendo così senza che s'accorgano i libri cattivi, o men
buoni che impedir potrebbero molto bene, cagionar anzi danno
immenso, siccome l'esperienza purtroppo cel convince, sicché da
ciò solo ognun può arguire il bene immenso che può promuoversi
con questi soli due mezzi.
Per conoscer poi le persone dabbene
la nostra A[micizia] C[ristiana] propone che
comunichi ciascuno le notizie che ha di tutte le persone dabbene
le quali sa esser dotate di pietà, zelo, e prudenza,
significandone ancora da più a meno i gradi di tali qualità,
per formare quindi una carta geografica universale onde poter
profittare all'uopo della prudenza e del zelo di tali persone,
consultando assieme nell'occasione il modo di approssimarle, o
legar con esse per ottener il nostro intento; né occorre
indicare quivi qual bene immenso possa risultarne anche da questo
sol mezzo.
Conosciuti così i libri e le
persone, convien aver fondo di libri per imprestarli, e per
questo vi ha da essere un'altra biblioteca detta degli amovibili,
onde ciascuno Amico Cristiano possa all'occorrenza, e con
facilità scegliere secondo i diversi bisogni, e profittarsi di
tai libri per imprestarli; suggerisce ancora la nostra A[micizia]
C[ristiana] alcune regole di direzione che debbono poi
essere alle mani di tutti per riuscir così ad imprestarli con
maggior frutto. E questi sono i primi mezzi adottati dall'A[micizia]
C[ristiana] efficacissimi come ognun vede per ottener
l'intento che si è prefisso, e che ci propone.
Ma è forse contenta, la nostra A[micizia]
C[ristiana] di far conoscere i libri che sono ammessi a
Catalogo, e tutte le persone dabbene che esistono? No, ma
sollecita di perfezionare i suoi mezzi, e le sue viste, cerca
ancora di conoscere i libri buoni che escono alla luce, o i
vecchi ancora ch'ella peranco non conosce, suggerendo per questo
agli amici di girar ogni settimana per le botteghe de' Librai ed
esaminar i loro catalogi e trattener corrispondenza e carteggio
con altri paesi, onde arricchire così, e perfezionare
maggiormente i nostri; come cercar altresì di formar altre
persone dabbene dotate, come si disse di sopra, di pietà, zelo e
prudenza, e fissando per questo lo sguardo su tutti i ceti di
persone, massime poi sugli Ecclesiastici, e su que' Secolari che
più capaci ne sono e maggiormente influir potrebbero secondo le
nostre viste, intraprendere a coltivare i Chierici quando si può
con assemblee di pietà, i giovani Sacerdoti con scuole di
predicazione, massime della più utile e fruttuosa, come esercizi
e missioni, i giovani Confessori con agapi cristiane, i secolari
con coltivature forti e continue, a tutti sempre opportunamente
imprestando libri, comunicando notizie di altri libri buoni,
ispirando l'idea di spargerli anche essi.
Ma è ella forse la nostra A[micizia]
C[ristiana] contenta di questo? Tutto questo è secondo
le sue viste primarie, abbraccia poi ella ancora secondariamente
tutto ciò che può promuovere maggiormente la gloria di Dio e la
salute delle anime, ond'ella è pronta ad intraprendere ancora
tutto il bene che può farsi, a impedire tutto il male che può
venir a sua cognizione ed abbracciar tutti i mezzi per riuscirvi
come può vedersi in modo più specificato nel manoscritto
intitolato: Plan de bonnes oeuvres.
L'Amicizia Sacerdotale. Per dilatar maggiormente la cognizione della dottrina di Gesù Cristo e nella maniera riconosciuta dall'esperienza più efficace, in iscritto non solo ma anche a voce, [un'altro mezzo] è stato subito adottato dalla nostra Amicizia, e si è lo stabilimento della Sacerdotale. Consiste questa in un'adunanza di giovani Ecclesiastici che si sono indotti 1° a comporre un corso d'esercizi spirituali secondo il metodo di S. Ignazio, inducendoli per questo a servirsi de' nostri libri a Catalogo per comporre sempre meglio; in 2° luogo a dare in ogni adunanza notizia d'un qualche libro buono per incominciar così ad acquistare essi stessi indi spargere poi tale cognizione così interessante di libri buoni negli altri, e renderla tanto più fruttuosa nel loro ministero.
Conclusione. Questi
sono i mezzi con cui sogliamo occuparci abitualmente, ve ne sono
infiniti altri de' quali ci prevaliamo soltanto all'occasione
come promuovere per esempio esercizi, missioni, stampe, o
ristampe di libri, giornali, immagini etc. Proporre ottimi
soggetti negl'impieghi etc. Vedi Plan de bonnes oeuvres, plan
d'imprimerie, instruction pour le voyageur.
Né queste sue mire così vaste si
contenta l'A[micizia] C[ristiana] di estenderle
in un sol paese ma volge attentamente la sguardo per tutte le
contrade del mondo, e dappertutto desidera e tenta di far
vieppiù conoscere e regnare Gesù Cristo. Perciò suggerisce
ella con le opportune istruzioni dei viaggi da farsi per fondar
dovunque può delle nuove Colonie, far nuove conoscenze di
persone dabbene, o almeno stabilir corrispondenza con esse e con
Librai, acquistar notizie riguardanti i libri o qualunque altra
cosa che interessar ci possa per perfezionare così maggiormente
i mezzi e le viste che abbiamo, a influire ancora dovunque
possiamo per promuovere ogni sorta di bene, e impedire ogni
genere di male, non essendovi né luogo, né persona né
cos'alcuna che possa riferirsi alla gloria di Dio e salute delle
anime, e quindi interessar da vicino il Sacro Cuor di Gesù, che
nello stesso tempo non interessi pure un vero Amico Cristiano.
Quest'è l'idea genuina dell'A[micizia]
C[ristiana], e questo il suo vero spirito che ci siamo
prefissi di seguire e di cui come ognun vede non può esservi
oggetto più sublime perché va a secondar così gli stessi
disegni dell'Uomo-Dio; più vasto, perché s'estende a ogni bene,
a ogni persona, ad ogni luogo; e finalmente più utile alla
nostra santificazione e alla salute del nostro prossimo.