Gesù muore sulla Croce
Ogni altare è un Calvario
Terminata la Cena, Gesù, con gli Apostoli, si reca nel Giardino degli Olivi, prega e agonizza; meditando il prossimo martirio e la inutilità, per alcuni uomini, delle sue atroci sofferenze, suda sangue. Un Angelo lo conforta, ed Egli accetta la volontà del Padre.
Nella notte profonda arriva Giuda, il traditore, che segnala ai soldati il Maestro con un bacio; questi lo legano e lo conducono a Gerusalemme, dove subisce un iniquo processo religioso; per tutta la notte è insultato e maltrattato.
Al mattino è condotto davanti a Pilato procuratore romano, che ordina alla soldataglia di flagellarlo, nella speranza di salvarlo da morte. Il corpo di Gesù è tutta una piaga, gronda sangue; e non contenti di tale supplizio, con brutale violenza Gli calcano sul capo una corona di spine.
Nulla ha fatto di male Gesù. Pilato lo riconosce innocente e lo dichiara più volte; ma per paura degli Ebrei, che volevano la sua morte essendosi proclamato Figlio di Dio, condanna Gesù a morire sulla croce, come Re dei Giudei.
Gesù porta sulle spalle il patibolo verso il monte Calvario. Dopo tre ore di straziante agonia e di spasimi indicibili, rende lo spirito a Dio.
Cristo col suo sangue ci ha riconciliati al Padre. Senza sacrificio non v'è redenzione.
L'amore di Gesù trionfa sulla Croce! Ha amato me ed ha dato se stesso per me!