Come, dunque, dovrà comportarsi un cristiano cattolico se qualche piccola
frazione, della Chiesa si stacca dalla comunione con la fede universale?
- Dovrà senz'altro anteporre a un membro marcio e pestifero la sanità del corpo
intero.
Se, però, si tratta di una novità eretica che non è limitata a un piccolo
gruppo, ma tenta di contagiare e contaminare la Chiesa intera?
- In tal caso,
il cristiano dovrà darsi da fare per aderire all'antichità, la quale non può
evidentemente essere alterata da nessuna nuova menzogna.
E se nella stessa antichità si scopre che un errore è stato condiviso da più
persone o addirittura da una città o da una provincia intera?
- In questo
caso avrà la massima cura di preferire alla temerità e all'ignoranza di quelli,
i decreti, se ve ne sono, di un antico concilio universale.
E se sorge una nuova opinione, per la quale nulla si trovi di già
definito?
- Allora egli ricercherà e confronterà le opinioni dei nostri
maggiori, di quelli soltanto però che, pur appartenendo a tempi e luoghi
diversi, rimasero sempre nella comunione e nella fede dell'unica Chiesa
Cattolica e ne divennero maestri approvati. Tutto ciò che troverà che non da uno
o due soltanto, ma da tutti insieme, in pieno accordo, è stato ritenuto,
scritto, insegnato apertamente, frequentemente e costantemente, sappia che
anch'egli lo può credere senza alcuna esitazione.
SAN VINCENZO DI LERINO
Il Commonitorio, trad. it., Edizioni Paoline, Alba 1968, pp. 61-64.