Gesù offre i suoi doni

Il pane che dò è il mio corpo

Il pane che dò è il mio corpo




     Gesù, il giorno prima della sua passione, manda Pietro e Giovanni a preparare la sala per celebrare insieme ai suoi la Pasqua.
     Giunta l'ora, si pongono tutti a tavola, e durante la cena Gesù prende un pane, alza gli occhi al Cielo, lo benedice, lo spezza e lo dà agli Apostoli, dicendo loro: "Prendete e mangiate; questo è il mio Corpo". Poi prende un calice pieno di vino, alza ancora gli occhi al Cielo, lo benedice e lo porge loro dicendo: "Prendete e bevete; questo è il calice del mio Sangue che sarà versato per voi e per molti in remissione dei peccati".
     Quel pane e quel vino diventano il Corpo e il Sangue di nostro Signore Gesù Cristo.
     Gesù soggiunge: "Fate questo in memoria di Me!".
     Con queste parole Egli dà agli Apostoli il potere di consacrare il pane ed il vino nella Santa Messa, ed istituisce il Sacerdozio cattolico.
     Ineffabile Mistero! Gesù si fa nostro cibo ed è presente realmente e sostanzialmente sotto i veli eucaristici, prigioniero d'amore, nel S. Tabernacolo. La Sua intimità con noi si perpetuerà sulla terra finché su questa viva un Sacerdote.
     L'Eucaristia e il Sacerdozio sono doni supremi del suo Cuore; essi dimostrano che il suo amore verso di noi è infinito, ci nutre e ci illumina.

     L'Eucaristia è il Sacramento dell'unità; pegno di vita eterna.
     Il Sacerdozio è luce sul cammino della nostra vita e la dirige verso il Cielo.




Gesù entra trionfalmente in Gerusalemme


Il Vangelo del fanciullo